In un periodo in cui termini come Cohousing, architettura sostenibile, luce, spazi aperti, socializzazione, slow-home sono spesso utilizzati come espedienti di marketing, abbiamo progettato un intervento che, al di là dei proclami, desideravamo rispecchiasse realmente queste filosofie dell’abitare.

Grazie ad un committente, la cui finalità non è solo quella economica, abbiamo potuto realizzare un complesso diviso in tre volumi – e non la solita stecca sicuramente più economica – collegati tra loro da ampi spazi il cui utilizzo potrà essere comune e collettivo, secondo le esigenze dei futuri abitanti.
I profondi ballatoi, i pianerottoli sovra dimensionati, la piastra al primo livello di raccordo dei vari corpi di fabbrica, saranno strumenti di socializzazione a disposizione dei condomini che potranno liberamente scegliere se compartecipare alla vita dell’edificio utilizzandoli anche per cene all’aperto, incontri e gioco dei bambini, o se rimanerne indifferenti ed esclusi.
Si tratta di una tipologia che non obbliga, ma permette la vita comune di un edificio pur rispettando la privacy di ognuno.
Le piante assolutamente libere e la scelta di materiali “ di capitolato” semplici, funzionali e di costo contenuto permetteranno di commercializzare le singole unità a costi ridotti, lasciando la possibilità sia spaziale sia economica, di personalizzare la propria abitazione secondo le propri inclinazioni e i propri gusti.
Spazi destinabili con piccole personalizzazioni, a laboratori, uffici e anche abitazione consentiranno la coesistenza di realtà diverse che renderanno vitale, ad ogni ora, l’intero complesso edilizio, evitando che si riduca a semplice dormitorio nelle sole ore serali o a complesso artigianale , alieno dalle realtà circostanti, nel periodo diurno.
La scelta di realizzare un gran numero di posti macchina, invece dei soliti box, è un’altra opportunità per risolvere, ad un prezzo ridotto, l’esigenza primaria di posteggio di un maggior numero di utenti possibile, superando l’idea di soddisfare la richiesta di coloro che cercano una “seconda casa per la loro macchina” , da riempire con ogni genere di oggetti e suppellettili, il più delle volte inutili.
I giardini al piano terreno non prevedono separazioni che dovranno invece essere intuite e demandate al rispetto reciproco dei singoli abitanti, i quali, se lo vorranno, potranno disporne comunitariamente, beneficiando così di maggiori superfici per il relax. In caso contrario, ma sarà una scelta, non un’imposizione del progettista, potranno dividerli con piante, inferriate e ringhiere, e tornare, singolarmente, ad abitare solo lo spazio di loro pertinenza.
Attenzione alla luce, agli orientamenti, al costruire prevedendo bassi consumi, al rapporto diretto e tangibile tra interno ed esterno sono i principi ispiratori di un progetto che cerca di ripercorrere, senza proclami, i principi del buon costruire.

Progetto e direzione lavori edificio residenziale:
Andrea Bonessa, Paola Moroni, Michela Partesi

Collaboratori:
Alessandra Memoli

Committente:
Gruppo Immobiliare Milanese srl

Dimensione: 
1.300 mq

Luogo:
Milano

Anno:
2006-2008

Tag: # # # # # #

Licenza Creative Commons
Salvo diversa indicazione, tutti i contenuti pubblicati sono soggetti alla licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. È dunque possibile riprodurre, distribuire, trasmettere e adattare liberamente dati e analisi dell’Istituto nazionale di statistica, anche a scopi commerciali, a condizione che venga citata la font.